Domande colloquio cosa rispondere

da | 22 Mar 2024 | Il colloquio, Ricerca del lavoro

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L’intervista di lavoro è quel cruciale momento in cui il datore di lavoro e candidato si siedono faccia a faccia per scoprire se c’è una corrispondenza tra le competenze del candidato e le esigenze della posizione lavorativa. In questo processo, le domande colloquio conoscitivo svolgono un ruolo fondamentale nel sondare la personalità, le motivazioni e l’adattabilità del candidato.

Nel video illustrativo vi anticipiamo esempi di domande e risposte che solitamente vengono rivolte in un colloquio di lavoro.

L’ansia da colloquio è un nemico comune per molti. Che si tratti di un colloquio conoscitivo o di un’intervista di lavoro vera e propria, la sensazione di essere sotto esame può mettere a dura prova anche i più preparati. Per questo è molto importante prepararsi e sapersi destreggiare dalla prova domande, ciò aiuterà anche a comprendere come prepararsi ad un colloquio.

Non temete quindi! Con la giusta preparazione, potrete affrontare qualsiasi colloquio con sicurezza e disinvoltura.

In questo articolo, vi forniremo una serie di consigli e suggerimenti per prepararvi al meglio alle domande colloquio più comuni, e soprattutto imparare a rispondere nella maniera più efficace possibile.

Domande colloquio conoscitivo

Domande colloquio: come rispondere

1. Mi parli di lei e di cosa ha fatto 

Quante volte abbiamo sentito questa domanda? Sempre! Ma tutte le volte ci sembra di cadere dalle nuvole, come se ci stessero chiedendo di dividere l’atomo in 4 parti.

In realtà, se ci pensiamo bene, ci si sta chiedendo di descrivere noi stessi e il percorso di vita professionale, quindi con un po’ di grinta raccontate chi siete, cosa vi piace fare, cosa avete fatto e perché potreste essere utili per l’azienda per la quale vi state candidando.

Troppo spesso si vedono candidati smarrirsi dopo questa semplicissima domanda. Preparatevi un bel discorsetto convincente e fate trasudare passione quando parlate del vostro percorso di vita.

2. Mi elenchi i suoi pregi e i suoi difetti

Queste sono quelle che possiamo definire domande da un milione di dollari. Sono le domande che i candidati odiano di più, tutti siamo bravi a cantarcela e suonarcela, ma sappiamo riconoscere i nostri difetti?

Partiamo da quella che apparentemente sembra la risposta più semplice, ovvero elencare i propri pregi. Attenzione a quello che dite, non vi lodate troppo perché davanti a voi potreste avere un altro pavone e non potete sapere come può andare a finire quando ci sono due galli in un pollaio.

Solitamente, ad un recruiter piace sentire da una persona che è grintosa, rispettosa, leale e tenace, ogni professionista dovrebbe basare la propria carriera su questi aggettivi. Altre doti da mettere in evidenza sono: puntualità, rispetto, capacità di lavorare in team e abnegazione.

Utilizzando questi concetti, difficilmente potrete essere incalzati con altre domande del tipo “cosa intendi con ..” oppure “Quali sono i suoi difetti?”  rispondere per esempio a questa domanda è molto difficile perché bisognerebbe conoscere la personalità e le attitudini dell’interlocutore, ma una cosa è certa e cioè non rispondete mai con la frase ” io non ho difetti” perché molto probabilmente potreste essere mandati via all’istante dal vostro interlocutore .

Probabilmente questa è una delle domande che nasconde più insidie, lo scopo è quello di capire il livello di sincerità del candidato, ma allo stesso tempo ma non ci si può esporre troppo, sbandierando e mettendo in evidenza le vostre carenze. 

Quindi come rispondere a questa domanda 

Evitate di rimarcare difetti che la maggior parte della popolazione mondiale detesta per esempio è risaputo che è difficile andare d’accordo con i saputelli, orgogliosi e saccenti.

Dite semplicemente la verità, ma allo stesso tempo imparate ad esporla nel modo giusto per mettere in evidenza i vostri punti di forza, è il meccanismo di base delle pubbliche relazioni e anche un metodo molto utile per porsi come un candidato eccellente.

Il consiglio che vi diamo da esperti di settore è quello di fare una sincera, sana e continua autocritica, non dando mai per scontato di essere sempre nel giusto, o pensare che siano gli altri a ledere la vostra persona, salvo poi andare sui social a scrivere dei post nei quali accusate il mondo intero di non saper fare ciò in cui voi, invece, siete bravi.

3. Come si vede tra 10 anni?

A questa domanda, in molte zone d’Italia, ognuno nella propria forma dialettale ci risponderebbe “e che cosa ne so? Manco so se arrivo a domani!”, ma siccome questa domanda scomoda viene posta spesso, vediamo insieme come rispondere.

Partendo dal presupposto che il quesito, per quanto ci concerne, non ha nessun senso e non capiamo perché molti colleghi continuino a porlo, potreste rispondere che il vostro desiderio sarebbe quello di fare carriera all’interno dell’azienda stessa.
E’ certo che vi invitiamo ad evitare di dire che si vuole partire da un agenzia piccola per poi, nel giro di qualche anno, diventare manager in Accenture. 

E’ importante formulare diversamente le frasi dicendo: “fra dieci anni mi vedo sempre qui e vedo anche che, grazie al mio contributo, siamo diventati leader di mercato”

4. Perchè ha lasciato il suo ultimo posto di lavoro?

Se pensate che rispondere a questa domanda rappresenti un’occasione imperdibile per scagliarsi contro la vecchia azienda o il precedente datore di lavoro vi sbagliate di grosso, rischiate di commettere un grosso errore.

Ricordate che a nessuno piace avere in casa pettegoli, inoltre se parli male della vecchia azienda, prima o poi, lo farai anche della mia!

Dunque, come rispondere a questa domanda?

Dicendo che avete bisogno di nuovi stimoli, che siete grati alla vecchia agenzia per la quale avete lavorato e dove avete imparato tanto, ma credete che sia arrivato il momento di confrontarsi con realtà nuove e, soprattutto, di poter arricchire il vostro percorso personale e lavorativo.

5. Come mai si è candidato per questo lavoro?

Se le altre domande erano per lo più di tipo personale, con questa domanda l’intervistatore vuole iniziare a saggiare la vostra professionalità quindi è il caso di non farvi trovare impreparati rispetto a questa cosa.

Non rispondete mai in maniera banale, se c’è una cosa che un normale intervistatore recruiter detesta è la banalità, perché per lavorare bene nel mondo di oggi bisogna essere quanto più smart possibile.

A questa domanda dovreste rispondere che, nonostante siate molto contenti della situazione lavorativa, ultimamente non state crescendo e dunque, come succede spesso, avete iniziato a guardarvi intorno, così vi siete imbattuti nell’annuncio oggetto della discussione e avete pensato che rispecchiasse a meraviglia le vostre aspettative. A questo punto sta a voi spiegare quali siano.

6. Quanto guadagnava col suo precedente impiego?

Una domanda terribilmente cattiva. Questa è la situazione che rischia di rovinare un colloquio che finora era stato veramente ottimo! Noi  consigliamo di essere molto schietti, capire dove vi trovate e soprattutto che cosa volete fare da grande, i soldi non sono tutto nella vita, certo sono importanti, ma a volte 100 euro in meno al mese possono fare la  felicità.

Quindi, dichiarate tranquillamente quanto guadagnavate e, se desiderate veramente quel posto, rispondete senza indugi che potreste accettare la stessa cifra in quanto il vostro desiderio è lavorare per quell’agenzia, impresa etc.  Questo sforzo sarà sicuramente apprezzato, perché il 95% dei candidati cerca di cambiare lavoro soltanto per guadagnare di più, difficilmente si è spinti dalla brama di migliorare le proprie conoscenze.

Queste sono solo alcune delle domande a cui potreste essere sottoposti, naturalmente l’intervistatore potrebbe farvene anche altre. In generale, il segreto è quello di non mostrare mai il fianco, rimanete sempre sicuri e sereni e cercate di fornire la risposta più sincera e logica possibile.

Ma quali sono le domande che può porre il candidato in un colloquio 

Abbiamo visto come approcciarsi correttamente al colloquio e come prepararsi alle diverse domande che potrebbero essere oggetto dell’intervista, ma anche voi avete il diritto di chiedere qualcosa. Vediamo insieme quali sono le domande intelligenti che vi faranno fare bella figura con il vostro interlocutore:

  1. chiedere sempre cosa si aspetta l’azienda dalla nuova risorsa
  2. quali obiettivi vogliono raggiungere tramite la nuova risorsa
  3. quante persone faranno parte del vostro team e se eventualmente potete già conoscerle
    chiedete sempre le tempistiche che si aspetta l’azienda per raggiungere gli obiettivi
    visto che parlano di obiettivi, vi è lecito chiedere quali strumenti vi mettono a disposizione per raggiungerli.

Queste sono tutte domande lecite e che non potranno mai spazientire la persona che vi sta intervistando, e sotto abbiamo un esempio di infografica.

Infografica: Domande colloquio: come rispondere

Conclusioni 

Ricorda:

  • La prima impressione è importantissima.
  • Siate sicuri di voi e dimostrate il vostro entusiasmo.
  • Ascoltate attentamente le domande e rispondete in modo chiaro e conciso.
  • Fate domande pertinenti per dimostrare il vostro interesse e la vostra preparazione.
  • Ringraziate il vostro interlocutore per il tempo che vi ha dedicato.

Ma soprattutto siate sinceri al momento giusto, noi non possiamo dirvi quale sia il momento più opportuno per essere sincero o per non esserlo è un equilibrio che tocca a voi imparare, è per questo che da sempre scriviamo che ai colloqui di lavoro non ci si va senza prima dotarsi di un minimo di preparazione!

In bocca al lupo per il vostro prossimo colloquio!

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